Il tempo-schermo in età prescolare favorisce l’insorgere di problemi di linguaggio, di attenzione, oltre che di alimentazione e sonno; non … Altro
Categoria: educare ai media
Tempo-schermo, cervello disponibile
C’è chi ha sostenuto che il nuovo divario digitale – o digital divide – tra ricchi e poveri è dato … Altro
Divario digitale del tempo-schermo
Abbiamo forse finito di istallare le lavagna interattive in tutte le scuole italiane? Il New York Times ci avvisa che … Altro
Bullo o responsabile di atti di bullismo?
E se iniziassimo a parlare di atti di bullismo e responsabile di atti di bullismo?
scuole 10 giorni senza schermi
In questa intervista la maestra e scrittrice Sophie Rigal-Goulard ci racconta come la vera esperienza delle scuole che per 10 … Altro
4 passi avanti con gli schermi
Pubblichiamo la traduzione italiana della campagna “4 passi avanti con gli schermi”, ideata da Sabine Duflo, divulgata dalle rete delle … Altro
Siamo innocenti?
“E l’uomo del nostro secolo non poteva trovare altro modo più chiaro di esprimere il proprio scontento rispetto al mondo, … Altro
Schermi a scuola? ecco come!
Mentre in Italia le scuole vengono sommersi da Lim e schermi di ogni genere, solo in pochi se ne chiedono … Altro
In internet, ma non soli
Ecco alcuni consigli per nonni e nonne su come essere d’aiuto ai nipoti per la navigazione in internet. Tratto da … Altro
Tempo-schermo, ne va della salute
Tempo-schermo (screen time), parola in Italia quasi mai usata, è il tempo di esposizione agli schermi (TV, videogiochi, DVD, socialnetwork, … Altro
Schermi e tablet, per un approccio prudente
Sabine Duflo, psicologa e pisicoterapeuta, è promotrice di campagne contro l’uso eccessivo di TV e nuove tecnologie; in questa intervista … Altro
Tempo per leggere
Oggi i gusti artistici (letterari, cinematrofici, musicali) vengono sempre più ridotti a semplice click (mi piace/non mi piace): il gusto … Altro
Scuole senza schermi per 10 giorni, che sfida!
Sophie Rigal-Goulard ha dato voce a un progetto sperimentale e innovativo di educazione ai media che sviluppa una consapevolezza critica.
Bambini ribelli per servire meglio il mercato
Vance Packard ha mirabilmente descritto come il mercato prende la parte dei bambini contro gli adulti, destrutturando il principio di … Altro
Dieci giorni senza schermi, ecco il racconto
Un libro sotto forma di romanzo che racconta il travolgente esperimento di una scuola in cui gli alunni decidono di … Altro
Diario di un pubblicitario
° di Frédéric Beigbeder Mi chiamo Octave e mi vesto da apc. Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io … Altro
La pedagogia del tasto play (2)
Continua la riflessione di Stefano Laffi su tecnologia e pedagogia: il tasto play costruisce un rapporto con il mondo disinteressato alle origini, indifferente alla natura delle cose?
Dipendenze da internet
Come possiamo usare correttametne internet senza esserne dipendenti? Ascolta l’intervista di RBE al medico Paolo Giovannelli, il fondatore di ESC che ha organizzato il primo incontro internazionale sulle dipendenze da internet. E’ vero che internet può causare dipendenze? Internet può modificare le capacità di riflettere, approfondire, sentire, concentrarsi?
Perdere tempo per educare
Cosa sta modificando questo mondo sempre più veloce nelle relazioni pedagogiche? Quale attenzione, quale concentrazione, quale profondità? Le nuove tecnologie rendono tutti gli aspetti della vita più rapidi ma cosa si sta modificando nell’età evolutiva quando queste tecnologie si sostituiscono al tempo che gli adulti passano insieme alla prole? Per chi ha ostinatamente un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro, si trasformano in occasione di scoperta del valore del perdere tempo e della lentezza educativa: sottrazione dal tempo-schermo, tempo per il dialogo e il conflitto possono essere testimonianza di amore?
L’infanzia non è un gioco
Con una mano chiediamo che i bambini siano tutelati dagli aspetti più immorali del mondo degli adulti, alimentando il mito della purezza e innocenza dell’infanzia. Con l’altra ci aspettiamo che vi si immergano fin da subito, assorbendone i principi e le regole. Adulti che vogliono diventare bambini ma che li adultizzano. Dai bambini vogliamo tutto e il contrario di tutto. Soprattutto vogliamo che siano adulti il più in fretta possibile così da placare la nostra ansia da prestazione di genitori insicuri. Ma la crescita, come una conversazione, necessita di spazi, silenzi, pause. I media sono saturi di campagne sulla difesa dell’infanzia (i pedofili, l’inquinamento, l’eccesso di violenza, il bullismo, il lavoro minorile, gli alimenti OGM, i giocattoli d’importazione, etc…). Tuttavia questa infanzia intoccabile, da difendere strenuamente contro ogni nemico e appagare a costo di indebitarsi, nasconde un lato oscuro.
Baby promoters e baby consumatori
Sarah è una ragazzina brillante e vivace, ha un buon carattere, che a scuola la trasforma in una piccola calamita, sempre al centro del divertimento. Passa molto tempo al computer e ultimamente ha cominciato a usare internet per giocare e chattare. Sarah ha anche un segreto: essendo una ragazzina piena di impegni e con molti contatti, è stata reclutata attraverso la chat-room di un sito per bambini per lavorare come venditrice. Questa è una delle tante storie contenute nel libro di denuncia del Kids marketing di Mayo e Nairn: Baby consumatori, come il mercato compra i nostri figli.
Reti sociali online: le libertà in un profilo
Facebook proclama: «è gratis, e lo sarà sempre»… ma cosa? Se non vedi il prezzo, significa che la merce siamo noi, i nostri gusti e le nostre preferenze. Come è possibile un uso intelligente, creativo e fuori dalle logiche di mercato? Ippolita ci propone una critica dell’informatica del dominio, per una pedagogia liberante, né luddista né deprivata di senso critico.
La Sfida dei 10 giorni senza schermi, una formula sperimentata per ridurre il tempo-schermo
La dipendenza dagli schermi è un problema sociale sempre più rilevante che può essere affrontato solo con sinergie tra istituzione e società, tra famiglie e insegnanti, per dare concrete alternative felici per il tempo libero alle nuove generazioni nel gioco con altri/e. Broduer descrive gli esperimenti che, creando un momentaneo distacco dagli schermi, hanno permesso un approccio molto più consapevole ai partecipanti di questi progetti.
Fantastiche tecnologie moderne … per servire i bambini o per asservirli?
I capi di industrie che utilizzano gli schermi per catturare l’attenzione dei bambini sono ben consapevoli dei danni ma non vi rinunciano per le strategie di marketing. Esperte in campo medico, pedagogico, dei servizi sociali e sociologhe descrivono i rischi di malattie e disfuzioni legate all’eccesso di tempo-schermo. Ci sono però alternative, ben collaudate da anni da migliaia di giovani e le loro famiglie.
Autodifesa digitale
Come si fa a convivere con i dispositivi digitali? Si possono usare senza essere usati? Siamo sotto controllo, senza via d’uscita? E i più piccoli? E i più anziani? Nessuno ci ha costretto a connetterci né a delegare parti rilevanti della nostra vita a servizi commerciali gratuiti. Uscirne insieme è la proposta politico-pedagogica di Ippolita.
L’entusiasmo dei bambini per gli schermi: preoccuparsi o no?
Genitori, insegnanti e operatori sanitari vedono aumentare ad alta velocità la quantità di tempo che bambini e adolescenti trascorrono davanti agli schermi di tutti i tipi a discapito del tempo libero e del tempo di dialogo. Per fortuna si stanno studiando gli effetti positivi del distacco dagli schermi e ci sono progetti che coinvolgono la cittadinanza partendo dalle scuole, come quelli diffusi dall’autore di questo articolo Jacques Brodeur.
La pedagogia del tasto play (1)
In queste pagine Stefano Laffi tratteggia una delle migliori sintesi sulle relazioni tra pedagogia e tecnologia: il tasto play è diventato forse il grande educatore? Se gli oggetti educano, qual è la pedagogia messa in atto da un ambiente materiale governato dal tasto play?
Recensioni lente
Estratto da Claudio Magris “Non esiste un fuori tempo massimo per la letteratura” Un brillante saggio a favore delle recensioni … Altro
Riflessione su nuove tecnologie e prima infanzia (II)
Con la seconda parte dello scritto di Franco Lorenzoni, che ringrazio per il contributo offerto a GloBildung, continuano le riflessioni … Altro
Riflessione su nuove tecnologie e prima infanzia (I)
Continuiamo le riflessioni su schermi, nuovi media e lentezza pedagogica con uno scritto di Franco Lorenzoni in due parti, ecco … Altro
Decrescita, tra etica e pedagogia: intervista a Latouche
Oggi siamo educati all’illimitatezza dai pubblicitari che creano sempre più bisogni e sempre più illimitati perché “un popolo felice consuma … Altro
Elogio della scuola lenta
di Cinzia Mion Sembra quasi un mitico manifesto destinato alla scuola, realizzato da un gruppo ecologico per la sensibilizzazione ad … Altro
Spegnere gli schermi è possibile! … e auspicabile
“Lo schermo è pericoloso. Oggi gli studi scientifici si contano a migliaia – e gli scienziati hanno individuato i danni … Altro
Educare alla padronanza degli schermi? Sì grazie!
Il convegno Maitrise des écrans – Parigi il 30 aprile 2014 – era organizzato da insegnanti, alunni, genitori, studiosi che … Altro
Giovani pionieri al Kids Marketing
Stefano Laffi si occupa da molto tempo di giovani, come ricercatore sociale e consulente. Il suo ultimo libro, La congiura … Altro
Una scena politica – a 10 anni
“Maestra, maestra in bagno c’è una scena politica!”, con queste parole Marta, una bambina di dieci anni, ha ritenuto doveroso … Altro
Qualcuno lo chiama porco, io lo chiamo signore
Un poliziotto tiene in braccio un bambino e pratica la respirazione bocca a bocca. E’ una campagna in difesa della … Altro