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Come mai l’economia ha un ruolo così importante nella nostra società? Come e quando sono cambiati i valori e i disvalori? In che modo sta cambiando la percezione del tempo oggi e quali sono i pericoli dell’accelerazione? In questa intervista, Serge Latouche vede nell’assenza di limiti uno dei problemi principali della nostra società. Assenza di limiti e dismisura alla base di una società consumistica usa e getta dove tutto è sempre più veloce. Anche la vita degli oggetti è sempre più corta. Una società dell’effimero che non riconosce invece alcuni valori cardine di molte altre civiltà e del movimento della decrescita: il riconoscimento della finitezza e dei limiti umani.
Serge Latouche individua alcuni momenti importanti nella storia del pensiero occidentale che hanno ribaltato i valori classici trasformando i vizi privati in pubbliche virtù: un ribaltamento che ha permesso di trasformare il bieco interesse privato in bene supremo. Si tratta però di un’eccezione della storia piuttosto che della fine della storia. Alla ricerca di un pensiero della decrescita prima della decrescita, Latouche individua nell’epicureismo, nel taoismo e in molti altri pensatori e precursori alcune radici etiche e spirituali assolutamente attuali. Ritiene la divisione parlamentare tra destra e sinistra una inutile distinzione all’interno di un paradigma unico e totalizzante, mentre ritiene più fruttuoso evidenziare la distinzioni tra chi è con il sistema (della crescita) e chi se ne distacca (decrescita). Figlio della tradizione della rivoluzione francese e del 68 francese, Latouche spiega anche come un certo egualitarismo in campo pedagogico, nella relazione insegnante-discenti, possa essere fuorviante.
leggi anche il precedente post su Serge Latouche e ascolta la prima intervista di 400 COLPI
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