E’ possibile oggi educare al genere senza ricadere in altri stereotipi o contro-stereotipi? Chi ha interesse a spaventare i genitori per il diffondersi di programmi che lavorano sulla differenza di genere nelle scuole etichettandoli come “teoria del gender”? Quali sono gli stereotipi da decostruire oggie le sfide per costruire un mondo con meno discriminazioni?
Nell’intervista Giulia Selmi ci parla dei dell’importanza di partire dalla differenza originaria -indicata come quella di genere – per comprendere meglio il carattere sessuato dell’esperienza. Spiega come la “teoria del gender” sia una invenzione intellettualmente disonesta per discreditare un ambito di studi complesso e variegato al suo interno (i gender studies) che ha l’obiettivo trasformativo della società: queste diverse teorie infatti non accolgono l’idea che debbano persistere nella nostra società differenze di genere gerarchiche e nemmeno una superiorità dell’orientamento sessuale eterosessuale su quello omosessuale. Ci sono invece diverse teorie su come il genere si produca come costruzione sociale.
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Selmi spiega anche quali sono i progetti della ampia rete che si è creata in Italia sull’educare al genere nei due meeting nazionali di Roma. Sottolinea come tra gli adolescenti di oggi sia forte e opprimente una cultura omofoba che discrimina l’omosessualità, portando a numerosi casi di bullismo e inducendo al suicidio.
Per Selmi è importante continuare e rinnovare il lavoro di educare dalla parte delle bambine con la consapevolezza che oggi si devono gettare delle basi affinchè anche i maschi facciano i lavori tradizionalmente femminili (e non solo viceversa) a partire dalla totale mancanza di maschi nei lavori di cura (in ospedali, nidi, scuole materne ed elementari, etc…).
Nel lavoro educativo sarebbe ideologia la pretesa di fare tabula rasa degli stereotipi, ma le le tecniche oggi usate partono da questa consapevolezza: anche se non è mai possibile liberarsi degli stereotipi, si può cercare insieme di criticarli, di interrogarli e di lasciare ale spalle i peggiori di essi.
Bibliografia – alcuni studi citati nell’intervista:
Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Milano: Feltrinelli, 1973
Gamberi, C., Maio, M.A., Selmi, G. (a cura di), Educare al genere. Riflessioni e Strumenti per articolare la complessità, Roma: Carocci, 2010.